Le tenebre dimorano anche altrove...

Rey Shiny

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Inutile dire che le tenebre avevano un fascino spettacolare! così misteriose, così potenti, così coinvolgenti...
Erano in grado di rapire le anime come quella di Rey, che si trovavano in balia di una tormenta tenebrosa nel bel mezzo di una tempesta caotica, erano in grado di far convertire le anime più pure, di oscurare i cuori più lucenti.
Per Rey le tenebre non erano la fazione delle tenebre, per lei le tenebre erano un altra cosa..
Erano poteri oscuri, era il non colore nero, era l'ambiente suggestivo e tenebroso, custode di ogni cosa e capace di ogni cosa.
Il niente custode del tutto, come quando si entra in una stanza completamente buia, che può essere vuota come piena di oggetti, non si poteva vedere nulla.
Per Rey le tenebre erano cose di questo tipo, infatti nonostante i suoi poteri non fossero propriamente tenebrosi, era in grado almeno di rendere l'atmosfera circostante più tenebrosa di quanto non lo fosse già.
Entrò nelle vie buie, strette e in certi versi pericolose, era ignara del pericolo che correva, tanto che decise di far suonare al suo telefonino una musichetta che per Rey era molto suggestiva, oscura e divertente.
Indossava un lungo vestito nero con una retina nera che lo avvolgeva, come se fosse un velo oscuro, il tutto completato da una parrucca nera lunga e liscia che le dava un aspetto simile a mortisia della famiglia Addams.
Voleva immergersi in tutto e per tutto in ciò che lei chiamava "mondo oscuro", aveva un certo concetto di oscurità, non per forza malvagio.. per lei le tenebre erano neutrali.

Rey Shiny

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I minuti passarono e il freddo incominciava a farsi sentire in quel luogo privo di anima viva, a parte un gattino e una ragazza bionda che sembrava voler parlare con lei.
Le rivolse la parola e con fare educato, mentre Rey non riusciva a guardarla negli occhi, perciò rimase incantata sui suoi capelli intenta a cercare di decodificare cosa aveva appena detto.
Era agitata, come se l'avessero spaventata da un momento all'altro ma... cosa avrebbe potuto fare in quel momento? come poteva reagire? urlare non era certo la maniera migliore.
Rimase qualche secondo ferma, dopo di che parò con un tono monocorde, rimanendo a fissare il vuoto come se la persona con cui stava parlando in quel momento fosse nascosta nell'aria.
Si tutto bene disse lei senza muovere il viso, fissando ancora il vuoto davanti a se.
Dopo di che spense la musica dal telefonino e la pace tornò a regnare in quel luogo tenebroso, facendo sorridere la ragazza che si sentiva come coccolata, fatta rilassare dall'atmosfera oscura di quel luogo.
Il micetto che stava seguendo la ragazza bionda ormai lo aveva perso di vista, non che non fosse davanti a lei, ma poteva benissimo non vederlo perchè aveva la testa fra le nuvole, cosa normalissima per una come lei.

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Così la ragazza improvvisamente se ne volle andare, era chiaro che lei aveva ben altro da fare ma Rey si sentì improvvisamente sola dinnanzi a questa sua decisione.
Dannata solitudine che in quel momento le stritolava l'anima, come una tortura atroce che la tormentava continuamente.
Come fare per tornare a parlarle? Rey non lo sapeva, sentiva solamente delle note nell'anima, una melodia dolce ma anche rock che le fece partire una musica dal suo cellulare da sola.
Era Blue dei Birthay Massacre, in quel momento Rey sapeva di aver fatto partire per sbaglio la canzone, canzone che risuonava in quella via buia che pareva creare anche l'eco.
Non aveva toccato il telefonino, era in tasca in quel momento, erano senza dubbio stati i suoi poteri, dannati poteri! quante volte aveva fatto esplodere apparecchi elettronici durante un suo meltdown? oppure quante volte ha creato virus per sbaglio? bisognava essere ricchi per far avere un qualunque computer a Rey.
Posso venire con te? chiese la ragazza, mentre la musica di sottofondo continuava e lei semplicemente la ignorava, non aveva il coraggio di spegnerla e neppure aveva il coraggio di parlare della musica che era partita per sbaglio.
Se ne sarebbe accorta sicuramente, avrebbe capito che Rey era una ragazza strana con i poteri, posseduta se vogliamo, posseduta.. come la chiamavano tutti... posseduta...
Inutile dire che a Rey non importava granchè, veniva spesso criticata ed insultata dagli altri senza i poteri, mentre le persone con i poteri la evitavano, il motivo era ignoto, probabilmente la sindrome di Asperger.

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La ragazza per sua fortuna accettò, Rey si sentì sollevata e riuscì a fare un sorriso molto intenso saltellando dietro di lei, mentre ci avviammo entrambe verso l'uscita.
In quel momento l'oscurità del posto parve svanire, così anche la musica si fermò, questa volta per il volere di Rey.
Non era d'aiuto la musica durante un discorso, anzi, distraeva tantissimo! Perciò Rey la spense, ancora una volta usando i suoi poteri, senza far sparire il sorriso intenso che aveva sulle labbra.
La ragazza ad un tratto le chiese se aveva dei poteri e in quel momento Rey capì non solo che si trovava di fronte ad una ragazza anch'essa con i poteri (altrimenti si sarebbe spaventata) ma che aveva capito più o meno di che poteri si trattavano.
Rey non chiese se anche lei aveva i poteri, tanto probabilmente gli e lo avrebbe detto in futuro, così si limitò semplicemente a rispondere mentre saltellava le mattonelle per terra stando attenta a non finire sui bordi che c'erano tra una mattonella e l'altra.
Controllo il software all'interno di apparecchiature elettroniche, è un potere davvero molto utile, specialmente per il fatto che tramite il software è possibile arrivare all'hardware e in alcuni casi danneggiarlo permanentemente disse la ragazza con un sorriso intenso, si sentiva potente perchè questa era una cosa che già aveva fatto.
Quante volte aveva surriscaldato la CPU dei suoi peggiori nemici e bulletti a scuola? nessuno sospettava di lei ovviamente, però se dovessero dire che sicuramente è stato un compagno non esiterebbero a dire il suo nome.
Poi non mi servono tastiere o altro, è molto utile perchè faccio fatica a muovermi perchè non ho coordinamento ed equilibrio, perciò molte volte usare delle apparecchiature elettroniche mi è di aiuto.
Poi programmo per un azienda e sono la più brava, per il semplice fatto che io desidero un software che faccia una cosa, non lo dico a loro, ma basta che penso ad un software e il codice si crea da solo, anche nella mia mente, perciò in pratica non sbaglio mai disse tutta fiera di se stessa e dei suoi poteri, per lei era una vera fortuna, aveva forse i poteri più belli del mondo

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La ragazza che poi si presentò col nome di Honey disse, come previsto, di avere dei poteri ma probabilmente poteri di altra natura.
Da quel momento capì inoltre che si trovava dinnanzi ad una ragazza non delle tenebre, dato che la chiamò in quel modo.
Una persona abituata a stare in ambienti tenebrosi avrebbe giudicato una ragazza come Rey come una bambina giuliva all'inferno, mentre questa Honey sembrava fin troppo lucente.
Che fosse neutrale come Rey? che fosse della luce? in un certo senso Rey era curiosa di sapere di che schieramento era, se faceva parte di uno schieramento ovviamente.
Così decise di risponderle, sorridendo per il suo accenno all'oscurità.
Mi chiamo Rey, Rey Shiny disse osservando le persone che camminavano per strada, come se una volta usciti da una delle vie più buie della città, le persone tornassero ad esistere nel mondo.
Quella via era troppo vissuta per una come Rey che amava stare in vie si popolate, ma più da macchine e macchinari che da persone reali, forse perchè si trovava meno a disagio e anche perchè poteva controllare più cose attorno a se? probabilmente si.
Di che schieramento sei dato che hai dei poteri? chiese improvvisamente senza riuscire a nascondere la curiosità, ancora una volta non la guardava negli occhi e si limitava a fissare l'ambiente circostante come se dovesse esaminare ogni cosa nel minimo dettaglio, in realtà era solamente il suo sguardo, la sua mente viaggiava oltre e si immaginava un mondo irreale, sicuramente più bello di quello reale dove stavano ora le due umane speciali

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Quando Honey disse che le avevano fatto un offerta dicendo di entrare dalla parte della luce ma che non aveva ancora deciso se accettare, Rey fece immediatamente un sorrisino d'intesa.
Nessuno, dico nessuno si era sbagliato riguardo al possibile allineamento delle nuove reclute, le avevano osservate attentamente e spesso facevano addirittura degli incantesimi per attirarle a se.
Non a caso Rey non era mai stata chiamata da nessuno, anche se c'erano alcuni momenti in cui voleva entrare a far parte delle tenebre... ma no.. erano troppo diversi da lei.. costringere le persone non era un lavoro che avrebbe fatto volentieri.
Dato che la luce si era offerta per aggiungerla al loro schieramento, sicuramente ci sarebbe finita, volente o nolente, magia o non magia, ma dire questo alla ragazza avrebbe forse sciolto gli incantesimi.. l'avrebbero uccisa per aver detto una cosa simile?.. forse...
Dopotutto la ragazza se avesse sentito ciò che aveva in mente Rey si sarebbe svegliata ed avrebbe capito che gli schieramenti non erano altro che degli eserciti, gli apprendisti non erano altro che futuri guerrieri, un numero per una causa, tutti uguali, tutti sotto il controllo degli anziani a cui interessava quasi solamente la guerra.. Rey non condivideva tutto questo, Rey era veramente uno spirito libero.
Io non faccio parte di nessuno schieramento, mi ritengo una persona libera che vuole imparare, anche se non mi trovo una sottospecie di scuola dove mi insegnano ad usare i poteri, grazie all'allenamento e all'aiuto degli amici che prontamente non ho, i miei poteri riescono a svilupparsi disse con una lieve punta di amarezza, era sopratutto per quello che si sarebbe unita alle tenebre, perchè avrebbe avuto persone che le avrebbero insegnato le arti, tenebrose, oscure.. sarebbe stata immersa dai potenti poteri delle tenebre.. purtroppo... usati male.

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Rey in quel momento non riusciva a ricordarsi bene qual'era la direzione di casa, era agitata e probabilmente per lei sarebbe stato difficile anche sapere qual'era il suo nome.
Abbassò la testa, cercando di ragionare, dopo di che quando riuscì a visualizzare da che parte era la casa, alzò la mano destra in direzione della sua casa, indicando chiaramente una via alla sua destra.
Da quella parte c'è la mia casa, poco distante da quì si limitò a dire, senza guardare la ragazza negli occhi e mantenendo lo stesso tono di voce, come se si stesse annoiando a morte ma in realtà era tutto l'opposto, era troppo agitata per concentrarsi e riuscire a mostrare una qualunque emozione, era uno sforzo immane, lei le provava le emozioni, ma non sapeva come esternarle, e in quel momento neanche riusciva.
Sapeva che probabilmente il fatto di aver indicato la via di casa in una maniera così deprimente poteva risultare antipatica nei confronti della ragazza, perciò Rey fece la prima cosa che le venne in mente per riuscire a far capire che era felice di trovarsi davanti a lei e che non era annoiata come si poteva pensare.
Fece un sorriso, era un sorriso quasi finto portato dal fatto che era così agitata da non riuscire a gestire le sue espressioni facciali che già non riusciva a decodificare.
Fece un sorriso davvero troppo pronunciato, un occhio attento poteva capire che c'era qualcosa che non andava in quella ragazza, che non riusciva a gestire e mostrare le emozioni, che era troppo o troppo poco...
Mi fa piacere stare in tua compagnia, posso ... accompagnarti a casa tua? si sforzò a dire cercando di mantenere il sorriso cercando di essere più cordiale possibile, ma purtroppo sembrando solamente un ebete.
Si, quel sorriso che pareva più finto che altro era stato accentuato ancora di più ed ora si potevano notare i denti, era un tipico sorriso dei bambini, quando gli si diceva "sorridi", un sorriso estremamente pronunciato.

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La ragazza fece chiaramente notare che abitava accanto molto vicina dal luogo dove entrambe si trovavano, tuttavia Rey rimase a fissare Honey con uno sguardo chiaramente infastidito.
Non perchè non c'era granchè da camminare, ma perchè quella era una delle poche volte in cui era riuscita a parlare con una ragazza, era persino un umana speciale, le avrebbe potuto insegnare tantissimi segreti sulla magia di cui la sua famiglia non sapeva neppure l'esistenza.
Non doveva andare via come se niente fosse, la fatica che aveva fatto Rey per socializzare era troppa per essere sprecata.
Forse per essere compatita, o forse per sfogarsi, iniziò a correre piangendo dall'altro lato e urlando: ho fatto tanta fatica! insensibile!
Rey non parlava propriamente con Honey, le era capitato fin troppo spesso di faticare per fare amicizia con una persona e poi... dopo un saluto.. tutto finiva così.
No! questa volta era anche un umana speciale! l'avrebbe stalkerata, doveva riuscire a fare amicizia con lei, non poteva permettersi di soffrire così tanto senza risultati! NO!
Così per ora la ragazza corse nella direzione opposta, tornando nei luoghi bui che per lei non erano solo belli, ma erano anche una specie di scatola che, ironia della sorte, la proteggeva... si sentiva protetta dalle tenebre.